Bradipo Life Style

giovedì, luglio 13, 2006

Regalo per Careca


Regalo per A.C. Careca in ricordo di un pomeriggio in una libreria di castellammare

Guido Piccoli Passi che lo definiscano «il Bukowski creolo» o il «cattivo ragazzo della letteratura colombiana». Ciò che non gli va proprio giù è che lo indichino come il naturale erede di García Márquez, o di ?García Marketing?, come preferisce chiamarlo. Sebbene gli riconosca una «certa qualità letteraria», Efraim Medina Reyes (che stasera, alle 18,30, presenta alla Feltrinelli di piazza dei Martiri l?ultimo suo libro La sessualità della Pantera rosa) giudica Gabo una «mummia» e molte altre cose ancora, alcune irripetibili. E continua a farlo a costo di guadagnarsi i rimbrotti di sua madre che tante volte gli ha detto: «Come ti viene di prendertela con questo signore, tu che non sei nessuno?». Se il figlio esagera, la mamma sbaglia e di grosso. Il suo primogenito di un metro e novanta, dopo aver fallito come pugile e come studente di medicina, è diventato uno scrittore di successo nel suo paese e ancora di più in Europa e in Italia, dove vive da vari anni. Anche ?scrittore di successo? non è una definizione che piaccia a Efraim: «Uno scrittore, più che a scrivere, è costretto a pensare a pubblicare. Si guadagna bene, ma si perde l?autenticità e la possibilità di essere libero». Per sua ammissione, se non avesse pubblicato romanzi, sarebbe finito, per mantenere la famiglia, ad assaltare banche o a vendere droga nelle stradine coloniali della sua Cartagena. Invece, grazie ai diritti d?autore, è riuscito a comprare una casa a sua madre e ai suoi tre fratelli e potrebbe anche aspirare a realizzare il sogno di farsi uno yacht, dove invitare le più belle top-model. E l?ha fatto rimanendo autentico e provocatore, non solo nei confronti di García Márquez: tanto per rimanere ai colombiani famosi, fantastica di «orinare su qualsiasi scultura di Botero, o possibilmente su Botero stesso», e ritiene Shakira «una foca ammaestrata gonfiata a Miami». Il successo dei suoi romanzi non dipende però dal fatto che Efraim sia quello che si dice ?un personaggio? o dai titoli ammiccanti come C?era una volta l?amore ma ho dovuto ammazzarlo, Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin e La sessualità della Pantera Rosa, appena pubblicato da Feltrinelli. Fondamento della sua capacità di divertire con riflessioni di alto calibro sulla vita e di narrare con un ritmo cinematografico e musicale, è il piacere della lettura fatta quando era un adolescente, oppresso dall?acne e dalla statura esagerata. Tra i suoi primi libri c?è Il mestiere di vivere di Cesare Pavese, che ama come Borges, «uno stilista di gran livello», e Juan Carlos Onetti, che ritiene uno scrittore viscerale, sincero e commovente. Efraim trova comunque stupido che lo paragonino a Bukowski. «La somiglianza si riduce al fatto che ci piacciono le donne, l?alcol e prendere a botte gli idioti. Se fosse così, in Colombia ci sono milioni di Bukowski». E trova stupido anche essere definito un ?chico malo? della letteratura colombiana: «Se significa scrivere con sincerità e con la maggiore qualità possibile, con la mente, le viscere e l?anima, mettendo a disposizione quel poco che si è imparato, ebbene lo sono. Certamente non amo confezionare pappa per bebè, come Il codice da Vinci».

4 Comments:

Blogger AntonioCareca said...

...Cardinal ma con una telefonata forse facevo in tempo ad andare...uffa ma grazie comunque..

giovedì, luglio 13, 2006 8:03:00 PM  
Blogger cardinalmendoza said...

non ce la potevi fare...era già troppo tardi..fidati fidati..e poi questo famoso zio Nello che lo teniamoa fare a Napoli...senza informazioni utili...

venerdì, luglio 14, 2006 8:49:00 AM  
Blogger AntonioCareca said...

...Zio Nello in vacanza propio adesso...mannaccia...

venerdì, luglio 14, 2006 9:15:00 AM  
Blogger cardinalmendoza said...

cmq la presentazione era mercoledì sera...io l'ho trovato in edicola...

venerdì, luglio 14, 2006 11:13:00 AM  

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