Bradipo Life Style

sabato, agosto 26, 2006

Nell'alto e importante dibattito lanciato su queste pagine dai meritori Careca e CSI Majano sull'Indulto e la sua applicazione pongo all'attenzione alcuni temi direi dirimenti.
Sovraffollamento : ebbene il dato di fatto è che le nostre carceri non sono più capaci di accogliere i detenuti. Insieme a questa assoluta verità bisognerebbe dire che manca un piano di edilizia carceraria dal lontano 1969, governo Fanfani. Mi sarebbe sembrato sensato avviare un Piano di edilizia carceraria congiuntamente ad un atto di clemenza così importante e così esteso.
Cioè dire al paese e ai suoi cittadini perplessi che situazioni come questa non si verificheranno più nei prossimi 10 o 15 anni. Questo purtroppo non è stato fatto e mi pare assurdo continuarlo a tacere. Assurdo che tra pochi anni avremo le stesse esigenze e quale sarà il rimedio?
Etica del provvedimento
Nessuno si opponeva all´indulto limitato ai piccoli reati, tutti si opponevano al suo ampliamento a vantaggio di corrotti e corruttori. Nessuno ha manifestato istinti punitivi verso i detenuti vittime di condizioni carcerarie intollerabili, tutti hanno espresso grave preoccupazione per il premio immeritato concesso, non a detenuti, ma a imputati che riescono di solito a sfuggire ai rigori della legge. Si parla di reati finanziari che in questi anni hanno mandato letteralmente alla miseria migliaia di cittadini.Unico argomento a sostegno dell´indulto allargato: la necessità dell´approvazione dei due terzi nelle assemblee elettive. Non era possibile alleviare l´affollamento delle carceri senza concedere lo sconto di pena a corrotti e corruttori. C´è chi, a sinistra, ha addirittura parlato, con involontaria ironia, di scambio di prigionieri. In tempi trionfanti Previti minacciava strage di prigionieri. Noi, più miti, li scambiamo: è certo un segno di civiltà. Ma l´argomento non ha convinto neanche i giuristi. Gerardo D´Ambrosio ha spiegato che, senza misure strutturali, l´indulto svuota carceri che in sei mesi sono di nuovo piene come prima. E ha illustrato i gravi pericoli dell´indulgenza verso i reati dei colletti bianchi. Ma un muro di silenzio ha circondato le obiezioni di un magistrato la cui candidatura nelle file dei DS, indiscutibile sotto il profilo dei meriti, era stata considerata poco opportuna perché prestava il fianco alle accuse sulle toghe rosse. Vittorio Grevi, ordinario di procedura penale a Pavia, ha sostenuto che leggi ordinarie per depenalizzare gli ingressi illegali degli immigrati e la disciplina delle tossicodipendenze avrebbero ottenuto gli stessi effetti di sfollamento carcerario senza inchiodare la maggioranza all´assenso dell´opposizione.
E ha aggiunto che il termine fissato per il godimento dello sconto di pena (2 maggio 2006) riguarda non solo, come avrebbe dovuto essere, i soli detenuti ma anche gli ipotetici autori di reati (anche finanziari) non ancora noti ma accertabili in futuro nei limiti di quella data. Di Pietro ha detto: un indulto a futura memoria. E diamogli torto.
Perché scegliere la via della trattativa preventiva con l´opposizione quando la maggioranza poteva, con altri mezzi, contare solo sulle proprie forze? Il sospetto inevitabile, agli occhi di chi ha riversato decine di migliaia di lettere ai partiti dell´Unione, è che anche il centrosinistra avesse bisogno di uno sconto di pena per i propri eventuali affaristi e che l´accordo tra maggioranza e opposizione fosse la soluzione diplomatica migliore.
Non si può giustificare la scarcerazione di Annamaria Franzoni, per esempio. Se la mamma di Cogne sarà condannata in via definitiva potrà anche lei chiedere la riduzione dei tre anni. Come Ruggero Jucker, l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise, martoriandola, la fidanzata. Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat. Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure. Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.

Ma ci sono anche nomi e volti che la gente ha imparato a conoscere. Annamaria Franzoni, per esempio. Se la mamma di Cogne sarà condannata in via definitiva potrà anche lei chiedere la riduzione dei tre anni. Come Ruggero Jucker, l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise la fidanzata. Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat. Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure. Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.

7 Comments:

Blogger AntonioCareca said...

Alla cortese attenzione del Presidente Della Commissione di Giustizia della Camera
On. Anna Finocchino Fidelbo

A Tutti i Gruppi Parlamentari

Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici in relazione alle proposte di emanazione di un provvedimento di clemenza e al conseguente dibattito instauratosi a livello nazionale ritiene di osservare quanto segue.
L'amnistia e l'indulto sono provvedimenti che si rendono oggi necessari per il constatato fallimento dello strumento penale, sia nella fase cognitiva che in quella esecutiva. L'incapacità dello Stato a rendere giustizia in modo certo e in un tempo ragionevole, la divaricazione tra processo supergarantito accessibile solo ai ricchi e processo sommario e senza alcuna seria difesa dei non abbienti, comporta una inaccettabile discriminazione a carico della emarginazione sociale e frustrazione per chi, imputato o parte offesa che sia, è in attesa di una risposta.
È inaccettabile, a maggior ragione, che la privazione della libertà personale, sia nella fase cautelare che in quella esecutiva, venga attuata mediante trattamenti non rispettosi della dignità umana e in aperto contrasto con i principi fondamentali del nostro ordinamento.
Le forze politiche tutte pagano a questo punto, con la giustizia penale al collasso e le carceri divenute invivibili, l'incapacità di affrontare in modo responsabile e coraggioso, svincolate da logiche di consenso, il tema giustizia.
Un provvedimento di indulto, allo stato assolutamente necessario e improrogabile anche per la situazione di attesa ormai creatasi tra la popolazione carceraria, deve però essere un primo passo verso un ripensamento complessivo del sistema penale e della sua funzione, ed una radicale riforma del sistema carcerario con la realizzazione di strumenti idonei ad un effettivo recupero sociale. La sicurezza dei cittadini, esigenza da tutti legittimamente avvertita, non può essere ancora una volta garantita soltanto attraverso il carcere e non viene messa in pericolo da un provvedimento clemenziale.
Parimenti un provvedimento di amnistia, che non sia un ulteriore premio per la criminalità economica già soverchiamente beneficiata da salvifiche prescrizioni indotte dai tempi biblici del processo, è accettabile se riferibile ad un serio progetto di depenalizzazione che riservi la sanzione penale a beni collettivi (salute, territorio, correttezza della pubblica amministrazione, ecc.).

Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici

sabato, agosto 26, 2006 11:13:00 AM  
Blogger cardinalmendoza said...

Lettera di Eugenio Scalfari ad Adriano Sofri

"Nell'Italia repubblicana i reati di corruzione e di concussione contro lo Stato e i reati finanziari gravi non hanno mai beneficiato di provvedimenti di clemenza penale. Qualche strappo si è cominciato a vedere in occasione di alcuni condoni di Tremonti, ma sempre ben nascosto e camuffato. Ora invece non 67 o 388 persone godranno della riduzione della pena, ma un'intera categoria di crimini sarà di fatto derubricata a reato minore, reato passibile di pene alternative e insomma reato - di fatto - in via di estinzione. Riguarderà, tanto per dire, il caso Parmalat e gli altri analoghi, i falsi in bilancio già in buona misura usciti dalla giurisdizione penale. A non parlare delle truffe sul calcio. Siamo insomma di fronte ad una grave involuzione nella legislazione criminale, che si colloca in controtendenza con quanto avviene negli Stati Uniti d'America. Noi diamo l'indulto a corrotti e corruttori, lì i responsabili del crack Enron vanno in galera per decine di anni.
Questo dunque il punto, caro Adriano. E per questo l'impuntatura di Antonio Di Pietro ha un valore che forse è maggiore della persona che si è impuntata. Senza quell'impuntatura la questione di cui sto qui parlando non sarebbe neppure stata discussa e portata a livello della pubblica opinione.
Voglio farti una domanda, caro Adriano. Se per ottenere la necessaria maggioranza qualificata in Parlamento fosse necessario essere clementi con i pedofili o con gli stupratori, tu che faresti? Non sarebbe un "vulnus" assai grave all'etica pubblica? E non ha la stessa gravità graziare o alleggerire la pena per chi ha ridotto lo Stato ad una stalla utilizzando le istituzioni pubbliche come la propria vigna privata? Io avrei fatto diversamente: avrei dato l'indulto e anzi l'amnistia a tutti i reati con pene edittali sotto ai tre anni e basta. Ciò detto, fatelo questo indulto. Ma poi non venite più a discutere sul deficit di moralità pubblica che ci vede purtroppo agli ultimi posti nel mondo delle democrazie."

sabato, agosto 26, 2006 11:25:00 AM  
Blogger csimajano said...

Moralità pubblica: e viene quasi da ridere purtroppo; ma noi non siamo un blog di denuncia, noooo! io denunce non ne faccio!
Comunque, per trovare un onesto compromesso propongo: Previti in carcere, in cella con Carmine Alfieri per gli amici Sandokan, Juventus in A + 2 scudetti riassegnati. Intanto io uccido non premeditatamente e senza colpa chi so io... e poi mandatemi al confino, a Palmarola o a Ustica, che mi abbronzo, mangio e bevo e non penso a niente. Prosit!

sabato, agosto 26, 2006 11:39:00 AM  
Blogger posalaquaglia said...

Credo che il post del cardinale non faccia una piega... come si fa a dire alla gente che non è vero che sono tutti uguali?? Vogliamo continuare a credere alla storiella delle carceri sovraffollate? C'è gente che in carcere non c'è mai andata ed usufruisce di questo indulto.. Io avevo già intenzione di votare di pietro... alle prossime elezioni non mi farò prendere di nuovo in giro!!

sabato, agosto 26, 2006 1:08:00 PM  
Blogger AntonioCareca said...

....Di Pierto!! si si avanti c'è posto..la retorica al potere!!
come sarebbe bello se il mondo fosse come ognuno di noi vorrebbe...ma i sogno non esisono e se esistono non riguardano la politica..invece di Arienzo propongo una gita a Poggioreale...se poi vogliamo ripristinare la pena di morte per sfoltire le carceri...avati tutta!!!

sabato, agosto 26, 2006 4:50:00 PM  
Blogger gabrieleparcodisotto said...

sta finendo agosto ed è meglio così...
nessuna retorica caro careca, nessun ripristino della pena di morte per sfoltire le carceri...
di pietro anche a me sta sui coglioni, ma questa volta tutti i torti non aveva (ma dargli il voto mi sembra un pò troppo!)...
l'indulto a me non è piaciuto per niente, l'accordo per raggiungere i due terzi nemmeno...
l'indulto però ormai è stato fatto... ma non è detto che deve finire così: rispristiniamo immediatamente la legislazione e aumentiamo le pene sul falso in bilancio e affini, diamo tempi alla giustizia degni di un paese civile... c'è bisogno della certezza della pena, qualunque essa sia... se non lo facciamo noi, vuol dire che, almeno in questo, abbiamo fallito... ma con mastella alla giustizia cosa vogliamo fare?

lunedì, agosto 28, 2006 9:13:00 AM  
Blogger posalaquaglia said...

Qui nessuno ha mai messo in dubbio che esista un problema carcere.. a poggioreale non serve andare.. a godere dell'indulto sono state persone che non ci sono mai entrate. L'errore è stato il modo in cui è stato affrontato il problema.. sulla scia del governo Berlusconi.. condono edilizio...condono fiscale... indulto.. mastella che dice di mettere una pietra sopra calciopoli...chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato...il paese di pulcinella!!
è vero che i sogni non riguardano la politica...giustissimo.. speriamo che se ne rendano conto tutti!

lunedì, agosto 28, 2006 10:49:00 AM  

Posta un commento

<< Home