[…] Ah! Godete la giovinezza finchè la possedete. Non sprecate l’oro dei vostri giorni dando ascolto a gente noiosa, cercando di sostenere fallimenti senza speranza, gettando la vostra vita agli ignoranti, ai mediocri, ai volgari. Questi sono i fini malsani, i falsi ideali della nostra società. Vivete la meravigliosa vita che è in voi. Cercate sensazioni sempre nuove. Un nuovo edonismo: ecco ciò che manca al nostro secolo!” (da” Il ritratto di Dorian Gray “ O. Wilde ).
Edonismo etimologicamente dal greco antico Edoné, piacere, è, in senso generale, il termine con il quale si indica qualsiasi genere di filosofia, o scuola di pensiero che riconosca nel piacere (e non, ad es., nel bene o nella felicità) il fine ultimo dell'uomo.
Questa concezione non va confusa con l'eudemonismo e l'utilitarismo che presumono una ricerca del piacere tramite il calcolo della ragione; l'edonismo vuole conseguire invece il benessere immediato e attuale.
Tale tendenza in filosofia fu rappresentata nell'antichità in particolare da Aristippo, epigono di Socrate e fondatore della scuola cirenaica. Partendo dalla concezione socratica del bene come piacevole e della sua attraenza per chi lo conosce, Aristippo devia totalmente dalla strada dell'intellettualismo etico socratico, riducendo il bene al piacere che l'uomo può godere momento per momento, poiché non vi è nessuna certezza che ne possa godere nel futuro imperscrutabile, dove può intervenire il destino che rende vana ogni speranza di vita felice.
La ricerca di un bene futuro si accompagna dunque sempre ad un senso di incertezza e inquietudine che rende dolorosa la vita dell'uomo. Meglio quindi il piacere che si può cogliere nel presente badando bene a non divenirne schiavo. Il saggio è quindi colui che può affermare:
« Posseggo, ma non sono posseduto » (Diogene Laerzio, II, 75)
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[…] Ah! Godete la giovinezza finchè la possedete. Non sprecate l’oro dei vostri giorni dando ascolto a gente noiosa, cercando di sostenere fallimenti senza speranza, gettando la vostra vita agli ignoranti, ai mediocri, ai volgari. Questi sono i fini malsani, i falsi ideali della nostra società. Vivete la meravigliosa vita che è in voi. Cercate sensazioni sempre nuove. Un nuovo edonismo: ecco ciò che manca al nostro secolo!” (da” Il ritratto di Dorian Gray “ O. Wilde ).
Edonismo etimologicamente dal greco antico Edoné, piacere, è, in senso generale, il termine con il quale si indica qualsiasi genere di filosofia, o scuola di pensiero che riconosca nel piacere (e non, ad es., nel bene o nella felicità) il fine ultimo dell'uomo.
Questa concezione non va confusa con l'eudemonismo e l'utilitarismo che presumono una ricerca del piacere tramite il calcolo della ragione; l'edonismo vuole conseguire invece il benessere immediato e attuale.
Tale tendenza in filosofia fu rappresentata nell'antichità in particolare da Aristippo, epigono di Socrate e fondatore della scuola cirenaica. Partendo dalla concezione socratica del bene come piacevole e della sua attraenza per chi lo conosce, Aristippo devia totalmente dalla strada dell'intellettualismo etico socratico, riducendo il bene al piacere che l'uomo può godere momento per momento, poiché non vi è nessuna certezza che ne possa godere nel futuro imperscrutabile, dove può intervenire il destino che rende vana ogni speranza di vita felice.
La ricerca di un bene futuro si accompagna dunque sempre ad un senso di incertezza e inquietudine che rende dolorosa la vita dell'uomo. Meglio quindi il piacere che si può cogliere nel presente badando bene a non divenirne schiavo. Il saggio è quindi colui che può affermare:
« Posseggo, ma non sono posseduto »
(Diogene Laerzio, II, 75)
"Io vac a' tiemp miiei" (da "Discussioni su una panchina" di A. Pollio, filosofo, 21° secolo d.c.)
Cardinaleeeeeeee....eccomi...Seria...Pulita.....solo qualche difetto fisico e......una certa età......
"...quando l'amore è finita, è finita.."
(da "I Quaderni di Carmela" di A. Pollio, filosofo, 21°secolo d.c.)
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