
Horus era il Dio della Preveggenza dalla testa di falco, figlio di Iside e Osiride, ed il suo occhio, perso in battaglia contro Seth, era stato risanato e potenziato da Toth, che vi aveva instillato anche poteri magici.
La battaglia illustra la lotta della luce contro le tenebre e la necessità della vigilanza nel perseguimento dell'eternità, evitando i tranelli dei nemici e gli errori.
Nell’antico Egitto l’Occhio di Horus (che tutto vede), è il simbolo della spietata acutezza dello sguardo giustiziere, al quale non sfugge niente della vita intima o pubblica di ogni uomo.
Simbolo potentissimo di regalità e di protezione era chiamato anche Utchat ossia "Occhio della Perfezione".
Il simbolo fu trovato sotto il dodicesimo strato di bende sulla mummia di Tutankhamun; si pensava infatti che questo amuleto fosse di grande aiuto nella rinascita a nuova vita dopo la morte.
Ma si trovava anche all’ingresso delle abitazioni e sui sarcofagi, per contrastare il male e proteggere.
Il suo potere magico era tale che poteva essere mandato per ordine del dio a eseguire i suoi comandi.
Se si capovolge l’amuleto si ha la forma della doppia corona del re che, come l’occhio, era venerata per i suoi poteri magici.
In matematica il simbolo fu scomposto in sei parti e ad esse si fecero corrispondere le sei frazioni unitarie più frequenti, quelle corrispondenti agli inversi delle prime sei potenze di 2.
Il disegno dell’occhio (la cui costruzione segue una precisa regola) è composto da differenti frazioni ognuna con un suo significato:
- rappresenta l’odore (lato dell'occhio a forma di naso) - 1/2
- rappresenta la vista e la luce (pupilla) - 1/4
- rappresenta il pensiero (sopracciglio) - 1/8
- rappresenta l’udito (freccia sul lato dell’occhio che punta verso l’orecchio) - 1/16
- rappresenta il gusto, il germogliare del frumento (coda curva) - 1/32
- tappresenta il tatto (piede che tocca terra) - 1/64
Il racconto egizio riferisce che un allievo scriba della Casa della Vita, facendo notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus si dava nell’espressione 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64 ebbe per risposta che il sessantaquattresimo mancante a completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thoth allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione.
I sensi erano ordinati quindi secondo l’importanza loro attribuita, a seconda cioè dell’energia "utilizzata" per ricevere una particolare sensazione.
Tutti i dati ricevuti erano l’alimento della conoscenza.