Spesso alcuni racconti prendono forma mitologica in breve tempo ma quello che è accaduto a Nerano alcuni giorni orsono è già leggenda. Una splendida giornata di sole, il mare blu che frangeva le sue onde sugli scogli caldi, l'aria tersa e qualche nuvola di passaggio non faceva presagire l'accadimento violento che di lì a poco avrebbe consegnato alla storia il nostro Posalaquaglia di Montechiaro che da oggi sarà per tutti : l'acchiappa meduse

Ma andiamo per ordine, pare che dalle confuse ricostruzioni dei presenti in quell'angolo di paradiso, l'ignara Posidonia dopo unn sonnellino ristoratore si avviava sicura verso le acque marine e con un mirabile balzo si tuffava nelle cristalline profondità. Il prode Posalaquaglia, pare, fosse leggermente assonnato e a stomaco rigorosamente pieno, meditasse sulle "viti". In un baleno gli urli di Posidonia allertavano il nostro eroe di Montechiaro che con scatto fulmineo e felino a stento riusciva ad alzarsi dal lettino/sdraio e immeditamente scrutava come novello colombo l'orizzonte. Le grida di terrore sempre più strazianti provenivano, ne era sicuro ormai, dal mare e lesto raggiungeva lo scoglio per i tuffi, dove posidonia era solita bagnarsi in media ogni 3 minuti a differenza del nostro eroe che toccava l'acqua ogni 3 ore. Sprezzante del pericolo e con ardimentoso senso del dovere si lanciava anch'egli in un tuffo carpiato avvitato doppio, con tutto quel pò di roba sullo stomaco, e raggiungeva i marosi infestati di orribilanti meduse filmate per noi da una troupe TV accorsa sul posto capitanata dalle note giornaliste urbine. Al tuffo l'intero stabilimento applaudiva fragoroso e lui dalle acque gelide salutava la folla esibendosi con spruzzi e lazzi degni di una foca monaca. In quei tragici istanti, racconterà dopo, pensavo alle olive di montechiaro, all'olio buono, alle salame sottovuoto e alle tante cibarie stivate per la stagione fredda nella cantinola. Ma ora il suo compito era salvare Posidonia dall'abbraccio malefico delle odiate meduse pare dette juventine per una strana livrea bianconera. Raggiunta l'amata in poche e poderose bracciate si dibatteva con maestria e forza per debellare il nemico che incauto lo circondava. Al grido "forza Napooolliii" stroncava la testa agli orribili animali planctonici e lanciava i brandelli a miglia di distanza, tranciava di netto i tentacoli urticanti delle altre strappando i malefici brandelli con la bocca. Riusciva nel frattempo a porre in salvo l'amata Posidonia e nel contempo a raccogliere ben 3 kg di cozze e un piccolo polipetto consegnatosi volontario in onore del nuove Nettuno del golfo di Nerano.

Una volta sulla terra ferma curava amorevolmente le ferite dell'amata incurante delle sue.

Quel che c'è di vero è che i nostri sinceri auguri vanno a Posidonia sperando che il cortisone abbia fatto effetto, ma certi ormai di avere nell BLS una figura mitologica : l'acchiappameduse di montechiaro

(video delle meduse uccise dal nostro eroe http://vimeo.com/466491)

P.S. : Il cardinale parte un pò...e vi saluta tutti con questo piccolo post sperando che tanti ne seguiranno dalla Francia. A presto un abbraccio a tutti.