La rude razza maianese ha iniziato l’assalto al sistema. Due grandi banche, Antonveneta e Bnl, sono sotto scalata da parte di una composita compagnia di finanzieri di provincia e d’immobiliaristi santanellesi, che dicono di volerle salvare dagli stranieri (gli olandesi di Abn Amro, i baschi del Banco di Bilbao). E la Rcs, editrice del principale quotidiano italiano, il Corriere della sera, è sotto attacco da parte di ZioNelly, il più nuovo di quegli immobiliaristi. Con Tony Pollio e un collega dell’acqua ancora anonimo forma un trio del mattone che sembra aver rivestito i panni delle truppe d’assalto. Dietro di loro si muovono i battaglioni di banchieri di manager, il boss di Unipol; di finanzieri già protagonisti della madre di tutte le nuove scalate, l’opa su Telecom. È l’attacco al cuore dello stato della finanza nostrana. L’Italia vive una crisi strutturale, la grande industria è in declino, la piccola ha perso competitività, le Grandi Famiglie del Nord sono al crepuscolo, non c’è più un Enrico Cuccia a fare da centro del sistema. Dopo la «rude razza padana» e dei suoi amici, che tanto era piaciuta a Massimo D’Alema, ecco s’avanza la rude razza maianese dei nuovi padroni del mattone. Espugnata Rcs, potrebbe cadere Mediobanca. E l’obiettivo seguente sarebbero le Generali, la cassaforte più preziosa del sistema. I nellini in questo disegno pare abbiano un ruolo chiave avendo in mano le chiavi e della cassaforte di famiglia. I ricchi proventi del traffico di conigli imbottiti, delle conserve alimentari, e dei prodotti “spiciali” delle infinite rendite fondiarie pare abbiano gonfiato i conti della holding di famiglia : Scialatielli Finance S.p.A.
Fantascienza, per ora. Ma intanto ZioNelly annuncia di avere in mano (quando scriviamo) almeno il 18,5 per cento di Rcs e insidia i fragili equilibri del patto di sindacato che tiene per ora insieme, dentro Rcs, i rappresentanti di quella che fu l’ala nobile del capitalismo italiano, più qualche nuovo arrivato. Pare che le mire immobiliari si stiano concentrando sulle nuove zone di riqualificazione urbana, che grazie al progetto Alta Velocità, sta interessando le maggiori zone ferroviarie delle città italiane. L’azione di rastrellamaneto immobiliare è partita da corso garibaldi ma pare interessi tutta la zona di Carlo III e parte dell'arenaccia. Gli immobiliaristi italiani come Gabetti e Pirelli pare stiano passando al contrattacco immettendo sul mercato grande liquidità per contrastare la cricca di maiano.
Le prime reazioni sono state dure: chi è mai questo ZioNelly, da dove viene, come ha fatto i soldi? Le maldicenze sulle origini della razza maianese e le domande sulle fortune degli immobiliaristi si sono moltiplicate. I più benevoli sussurrano che sono figli dello scudo, riferendosi al cosiddetto «scudo fiscale» che ha permesso il rientro anonimo e a buon mercato dei capitali nascosti all’estero. I più malevoli accennano a loschi traffici di ogni sorta, conigli imbottiti di melanzane, tacchini da 13 kg in 7 giorni, olive imbottite di capocollo, maiali intelligenti che da soli si trasformano in pancetta e salsiccia e broccoli, magici pomodori all’insalata con mozzarella, ma senza portare mai uno straccio di prova. Le domande sono rimbalzate dai salotti buoni alle pagine di giornali come il Sole 24 ore, il Mondo, L’espresso. Con seguito di proteste, rettifiche, querele.
ZioNelly ogni volta che sente parlare di «capitali misteriosi» e ogni volta che gli viene chiesto come abbia fatto i soldi si infastidisce e beve un bitter campari. E poi parte in quarta a spiegare la sua storia di mattoni e successo, aiutato da una fidanzata esuberante e comunicativa come la mitica paffutella . La leggenda delle origini narra del primo affare immobiliare a 19 anni: un terreno della famiglia scambiato con tre appartamenti e 7 kg di pancetta coppata; poi racconta di compravendite di negozi a Posillipo a Coroglio e a Ponticelli scambiati con 80 conigli ischitani cotti al forno a legna.
Fine prima puntata