Nell'alto e importante dibattito lanciato su queste pagine dai meritori Careca e CSI Majano sull'Indulto e la sua applicazione pongo all'attenzione alcuni temi direi dirimenti.
Sovraffollamento : ebbene il dato di fatto è che le nostre carceri non sono più capaci di accogliere i detenuti. Insieme a questa assoluta verità bisognerebbe dire che manca un piano di edilizia carceraria dal lontano 1969, governo Fanfani. Mi sarebbe sembrato sensato avviare un Piano di edilizia carceraria congiuntamente ad un atto di clemenza così importante e così esteso.
Cioè dire al paese e ai suoi cittadini perplessi che situazioni come questa non si verificheranno più nei prossimi 10 o 15 anni. Questo purtroppo non è stato fatto e mi pare assurdo continuarlo a tacere. Assurdo che tra pochi anni avremo le stesse esigenze e quale sarà il rimedio?
Etica del provvedimento
Nessuno si opponeva all´indulto limitato ai piccoli reati, tutti si opponevano al suo ampliamento a vantaggio di corrotti e corruttori. Nessuno ha manifestato istinti punitivi verso i detenuti vittime di condizioni carcerarie intollerabili, tutti hanno espresso grave preoccupazione per il premio immeritato concesso, non a detenuti, ma a imputati che riescono di solito a sfuggire ai rigori della legge. Si parla di reati finanziari che in questi anni hanno mandato letteralmente alla miseria migliaia di cittadini.Unico argomento a sostegno dell´indulto allargato: la necessità dell´approvazione dei due terzi nelle assemblee elettive. Non era possibile alleviare l´affollamento delle carceri senza concedere lo sconto di pena a corrotti e corruttori. C´è chi, a sinistra, ha addirittura parlato, con involontaria ironia, di scambio di prigionieri. In tempi trionfanti Previti minacciava strage di prigionieri. Noi, più miti, li scambiamo: è certo un segno di civiltà. Ma l´argomento non ha convinto neanche i giuristi. Gerardo D´Ambrosio ha spiegato che, senza misure strutturali, l´indulto svuota carceri che in sei mesi sono di nuovo piene come prima. E ha illustrato i gravi pericoli dell´indulgenza verso i reati dei colletti bianchi. Ma un muro di silenzio ha circondato le obiezioni di un magistrato la cui candidatura nelle file dei DS, indiscutibile sotto il profilo dei meriti, era stata considerata poco opportuna perché prestava il fianco alle accuse sulle toghe rosse. Vittorio Grevi, ordinario di procedura penale a Pavia, ha sostenuto che leggi ordinarie per depenalizzare gli ingressi illegali degli immigrati e la disciplina delle tossicodipendenze avrebbero ottenuto gli stessi effetti di sfollamento carcerario senza inchiodare la maggioranza all´assenso dell´opposizione.
E ha aggiunto che il termine fissato per il godimento dello sconto di pena (2 maggio 2006) riguarda non solo, come avrebbe dovuto essere, i soli detenuti ma anche gli ipotetici autori di reati (anche finanziari) non ancora noti ma accertabili in futuro nei limiti di quella data. Di Pietro ha detto: un indulto a futura memoria. E diamogli torto.
Perché scegliere la via della trattativa preventiva con l´opposizione quando la maggioranza poteva, con altri mezzi, contare solo sulle proprie forze? Il sospetto inevitabile, agli occhi di chi ha riversato decine di migliaia di lettere ai partiti dell´Unione, è che anche il centrosinistra avesse bisogno di uno sconto di pena per i propri eventuali affaristi e che l´accordo tra maggioranza e opposizione fosse la soluzione diplomatica migliore.
Non si può giustificare la scarcerazione di Annamaria Franzoni, per esempio. Se la mamma di Cogne sarà condannata in via definitiva potrà anche lei chiedere la riduzione dei tre anni. Come Ruggero Jucker, l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise, martoriandola, la fidanzata. Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat. Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure. Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.
Ma ci sono anche nomi e volti che la gente ha imparato a conoscere. Annamaria Franzoni, per esempio. Se la mamma di Cogne sarà condannata in via definitiva potrà anche lei chiedere la riduzione dei tre anni. Come Ruggero Jucker, l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise la fidanzata. Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat. Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure. Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.